COME ALLENARE L’AGILITA’ MENTALE
Il tempo passa ineluttabilmente.
Come possiamo intervenire efficacemente, con comportamenti adeguati e mirati, per rallentare o addirittura neutralizzare alcuni degli effetti del tempo sul nostro corpo e sui nostri processi mentali?
Durante i primi anni di vita il nostro cervello è estremamente plastico e ricettivo. Accumula immense quantità di informazione, la codifica, la (ri)elabora e la immagazzina, per consentirci, man mano che cresciamo e acquisiamo consapevolezza di noi stessi, di interagire e di interpretare la realtà in cui siamo immersi.
Ogni processo cognitivo ha la sua importanza.
Tuttavia, in questo articolo, vorrei concentrarmi su tre di essi che ritengo di grande importanza per la nostra vita e il nostro benessere, soprattutto quando andiamo avanti con gli anni e ci rendiamo conto che alcune funzioni subiscono un rallentamento.
L’apprendimento continuo è uno dei migliori esercizi per mantenere la mente allenata e il nostro cervello impegnato nella creazione di nuove sinapsi.
Il cervello, come un qualsiasi muscolo del nostro corpo, ha continuamente bisogno di esercizio e adeguato nutrimento, richiede stimoli permanenti, sollecitazioni che lo portino ad attivare le sue diverse parti e a mettere in moto i diversi processi cognitivi.
COME FARE?
Ad esempio
- imparando una nuova lingua,
- leggendo libri che solletichino la nostra curiosità e le nostre capacità di analisi e discernimento,
- conoscendo nuove persone con cui parlare di argomenti sempre nuovi,
- viaggiando e scoprendo nuove culture e modi di pensare, etc.
Inoltre, come recita il celebre motto latino mens sana in corpore sano, la scienza ha dimostrato ampiamente il rapporto tra benessere fisico e benessere mentale. La cura del corpo e l’allenamento continuo hanno un effetto fortemente positivo sulla salute psichica.
Eccetto alcune malattie neurodegenerative, con le implicazioni che ne derivano a livello psichico, sensoriale e motorio, il cervello invecchia e si atrofizza sostanzialmente perché non lo alleniamo più.
Per sua natura, il cervello è preposto alla nostra protezione, mantenendoci nella cosiddetta confort zone, e al nostro risparmio energetico, mediante azioni solo indispensabili.
Ed è proprio qui che entra in gioco un processo altrettanto importante, ovvero, la volontà.
E’ la volontà che ci porterà a indirizzare il nostro cervello, a uscire dalla zona di confort, a spingerci oltre i nostri limiti autoimposti, a vedere ciò che una mente immobilizzata dalla paura, dall’incertezza, dall’indifferenza o dalla pigrizia non ci permette di vedere.
L’apprendimento continuo stimola due processi fondamentali:
1) la memoria e
2) la capacità critica.
Pensare in maniera critica e logica presuppone un grande sforzo mentale e quindi un ottimo allenamento per il nostro cervello.
La necessità di metabolizzare le informazioni che ci arrivano, di catalogarle e, soprattutto, di interpretarle è un’attività quanto mai fondamentale, non solo per creare un nostro sistema di valori e di credenze, ma anche per spingere il cervello ad attivare dei processi cognitivi che lo rafforzino continuamente.
La memoria, ossia, la capacità di trattenere informazione e di ricordarla e riportarla alla mente all’occorrenza, Indipendentemente che si tratti della memoria a breve o lungo termine, è necessaria per sollecitare il cervello al processo di immagazzinamento di informazione sempre nuova che va ad arricchire e anche a smuovere quella già acquisita.
Rita Levi Montalcini, premio Noel per la medicina, una figura straordinaria della scienza italiana e mondiale, è morta a 103 anni mentre portava ancora avanti dei progetti di ricerca.
Come lei tanti altre persone, famose e non, hanno mantenuto una mente lucida nonostante l’età grazie alla continua sollecitazione del cervello e dei processi cognitivi che da esso prendono avvio.
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