E SE L’OSTACOLO È DONNA ? COS’È LA SINDROME DELL’APE REGINA

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Donna che esce dalla sindrome della regina

Tanto tempo fa, quando ancora non sapevo che avrei svolto una professione basata sulla relazione d’aiuto e non sapevo che mi sarei occupata dell’universo femminile e delle sue sfide, venni in contatto con un medico austriaco, un medico di base, tradizionale ma molto poco convenzionale.

Mi trovai benissimo con lui e volli consigliarlo a una mia cara amica, così un giorno gli telefonai e gli dissi che quella chiamata non era per me ma per prendere un appuntamento per un’amica e lui mi disse una frase che mi è sempre rimasta impressa nella mente.

Disse che era stupíto perché le donne, diversamente da quello che si crede comunemente, non sono affatto solidali tra di loro.

Sul momento non ci feci caso ma istintivamente mi venne da dissentire.

Gli uomini, casomai, data la loro propensione alla competizione, avranno la tendenza a “giocare sporco”, le donne invece, che notoriamente sono dotate di empatia, comprensione e accoglienza, saranno più benevole nei confronti di altre donne. 

Più avanti scoprii che il mio amico dottore non aveva tutti i torti e che questo comportamento aveva anche un nome ben preciso: Sindrome dell’ape regina! 

Come sappiamo ogni alveare ha una e una sola ape regina, così la donna che arriva, a ricoprire una posizione apicale, pur sapendo la fatica e i sacrifici fatti per arrivare fin lassù, non solo non sostiene le altre donne aprendo la strada a una nuova cultura gender-correct, ma cerca di scoraggiare (più o meno apertamente) tutte quelle persone che potrebbero potenzialmente aspirare a salire ai piani alti e quindi minacciare il suo trono. Soprattutto se sono donne.

Questa curiosa sindrome è stata teorizzata negli anni ’70 da una ricerca svolta da una università statunitense ma oggi, nel 2018, a che punto siamo? 

Riconosco che negli ultimi anni si parla moltissimo di diversity, di gender gap, di work-life-balance, ma raccolgo storie di donne tutti i giorni e, purtroppo, registro ancora parecchi casi di donne al potere che adottano uno stile arrogante e autoritario o casi di donne maltrattate o penalizzate da altre donne.  

Una ricerca dell’Università di Leiden afferma che questo comportamento potrebbe essere una forma di adattamento per riuscire a sopravvivere in un ambiente fondamentalmente maschilista.

Leggendo la ricerca mi è venuto spontaneo chiedermi: se fossi costretta a vivere e a destreggiarmi ogni giorno in un ambiente ostile e pericoloso non vorrei avere degli alleati? Qualcuno di cui fidarmi, che, al bisogno, mi guardi le spalle, a cui chiedere un consiglio spassionato o un feedback sincero, su cui poter contare e che stia dalla mia parte?

E quando noi donne abbiamo bisogno di questo tipo di sostegno non ci rivolgiamo forse alle nostre amiche donne?

Perché sul lavoro dovrebbe essere diverso?

E sapete qual è il paradosso? Che la Sindrome da ape regina non fa altro che confermare tutti gli stereotipi di genere che stiamo cercando di combattere. 

Fortunatamente raccolgo anche storie di donne che funzionano benissimo in squadra, che riescono ad essere autorevoli senza essere arroganti e dispotiche, che hanno fatto carriera grazie alla sponsorship di una donna e che, a loro volta, si spendono per fare mentoring e mettere il loro valore al servizio di altre donne.


Adriana Paolini

La mia missione è quella di aiutarti a diventare la persona che vuoi realmente essere liberandoti da stati di stress e frustrazione attraverso l’apprendimento di strategie efficaci, basate sulle neuroscienze, che ti aiuteranno a recuperare lucidità mentale e ti permetteranno di prendere decisioni migliori sulla vita

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