IL POTERE DEL SESTO SENSO
Ti è mai capitato, nell’arco della tua vita, di avere delle premonizioni?
Momenti specifici, in periodi importanti, durante i quali hai praticamente sentito come sarebbero andate determinate scelte, o quale esito avrebbe raggiunto quel tuo impegno o quel determinato investimento?
Personalmente, si!
Nella maggior parte dei casi si è trattato di presentimenti confermati poi dagli eventi.
Spesso si prova a reprimere quella vocina, a sperare che non si presenti perché, quando arriva, il più delle volte è presagio di qualcosa a cui non si è ancora pronti.
Però, puntuale, la vocina si fa sentire e allora, la maggior parte delle persone non le dà ascolto nella speranza di smentirla e di dimostrare il contrario.
Invece ci si dovrebbe fidare delle nostre capacità predittive: in più occasioni si potrebbe guadagnare tempo prezioso e limitare i danni o situazioni spiacevoli.
Se alcune cose ci giungono davvero come nuove e inaspettate, altre, col senno di poi, ci rendiamo conto che erano lì, sotto i nostri occhi e semplicemente abbiamo preferito ignorarle. Per paura, per pigrizia, per convenienza…
Questo atteggiamento di rifiuto ci rende persone rigide, poco inclini ad assorbire gli urti, con il risultato che invece di limitarci a sanare le eventuali crepe rischiamo il crollo.
Di contro, le intuizioni positive sono una grande energia da incanalare per giungere più velocemente alla realizzazione di un obiettivo.
Ma realmente, di cosa stiamo parlando? Davvero siamo di fronte ad ua sorta di “potere magico”?
Ognuno di noi può decidere di voler comprendere le proprie sensazioni, quelle che, a volte, chiamiamo presentimenti e smettere di averne paura o trattarle con diffidenza.
Infatti altro non solo che il frutto del nostro bagaglio di esperienze, delle cose imparate durante la vita, della inconscia capacità, sviluppata negli anni, di saper leggere le persone, chiarire e contestualizzare gli eventi, assorbire l’ambiente esterno valutandone le sfumature.
Noi siamo la somma degli eventi e delle persone che hanno attraversato la nostra vita e questa esperienza è un valore aggiunto che ci permette di valutare con sufficiente obiettività le circostanze e le persone e che ci permette anche di prevedere alcune situazioni.
Ora, la domanda è:
prestare la giusta attenzione, l’ascoltarti, la volontà di leggere i tuoi bilanci e di non ignorare il loro messaggio, può davvero produrre il magico effetto di sentirti padroni di un determinato evento e, in un certo senso, padroni della tua vita?
A quanto pare sì e numerosi studi scientifici hanno già dimostrato l’esistenza di questo nostro superpotere: l’intuito.
Un esperimento molto semplice, condotto nel 1911 dallo psicologo svizzero Edouard Claparède, può essere considerato l’aneddoto di partenza che ha ispirato diversi scienziati, nel corso degli anni, portandoli ad ipotizzare che la mente umana apprenda molte più informazioni rispetto a quelle di cui siamo coscienti.
Durante il suo esperimento, il medico strinse la mano di una donna affetta da amnesia, tenendo tra le dita una puntina con la quale punse la donna. Il giorno dopo, la paziente non ricordava di averlo incontrato, eppure non voleva stringergli la mano.
Da qualche parte, dentro di noi, custodiamo una potente conoscenza empirica, consciamente ignorata.
Sulla spinta motivante di quantificare questo genere di conoscenza, tracciarne le attività cerebrali corrispondenti e, in qualche modo, addestrarle, nel 2009 Joseph Cohn, capitano della Marina degli Stati Uniti con un Dottorato di ricerca in neuroscienze, ha avviato un progetto che prevede la mappatura neurale delle intuizioni.
Era convinto che, se l’intuito esisteva davvero, doveva esserci un modo per identificarlo in tempo reale e quindi un modo per allenarlo.
Il Capitano Cohn, ispirato dalla storia di un marine che sembrava sapere sempre quando era il momento di ritirarsi prima che accadesse qualcosa, iniziò a studiare il modo di rendere tutti in grado di poterlo fare.
Questi suoi studi lo portarono a smentire una prima convinzione: in determinate situazioni, soprattutto ad alto rischio, un comandante esperto non valuta più opzioni per poi sceglierne una attraverso la logica, ma, nel momento stesso in cui viene a conoscenza della situazione, ha gia’ deciso (Pattern Matching – Gary Klein).
I giudizi intuitivi, come concordano psicologi, economisti comportamentali e filosofi, si fondano su due pilastri: le impressioni inconsce e il carico emotivo.
Ed è per questo che il team di Cohn ricerca i segnali del cervello che partono dalla corteccia visiva, bypassano le aree del cervello del pensiero cosciente razionale e si dirigono direttamente verso il sistema limbico, la sede delle emozioni.
E così, una esperienza visiva inconscia ci permette di apprendere un modello e di anticiparlo implicitamente.
A questo proposito va sottolineato che non tutte le intuizioni sono sempre corrette: il nostro intuito sara’ accurato solo se la nostra esperienza cumulativa costituira’ un ampio campione rappresentativo della realta’.
Partendo da questa consapevolezza, Cohn e il suo team, assieme al neuroscienziato della Northwestern, Paul Reber, stanno progettando esercitazioni per addestrare l’intuito ma, mentre attendiamo di poter apprendere da protocolli validati, possiamo arricchire la nostra esperienza vagliando le molte informazioni che giungono a noi attraverso una più consapevole capacità intuitiva.
Un aiuto ci viene dalla respirazione: un’attività vitale e spontanea capace di centrarci nel momento, nel “qui ed ora”, ma anche di influenzare le regioni del cervello dove vengono elaborate le emozioni, la memoria e gli odori.
In particolare, uno studio dell’Istituto A. T. Beck ha evidenziato la capacità del nostro cervello di sincronizzare le funzioni di memoria ed elaborazione emotiva durante il processo di inspirazione, una fase che, rispetto all’espirazione, produce particolari oscillazioni cerebrali.
Quindi il focalizzarti su questa semplice operazione può, di fatto, aiutarti ad allenare le tue abilità intuitive.
Può sembrare faticoso da mettere in pratica, ma non lo è. Nel mio corso insegno ben tre tecniche di respirazione che si possono mettere in atto anche per pochi minuti al giorno e, come in ogni sano allenamento, la ripetizione crea una buona abitudine.
Dunque, con questa presa di coscienza, il potere del Sesto Senso si riscopre non appannaggio di pochi fortunati, ma una leva per tutti.
Se vuoi saperne di più leggi il mio articolo “ECCO I BENEFICI PIÙ IMMEDIATI RIPORTATI DALLE PERSONE CHE SI SONO AVVICINATE ALLA MINDFULNESS”