AUTOSTIMA: IL PRIMO PASSO È RECUPERARE LA PROPRIA AUTONOMIA
Vi siete mai detti “accidenti, l’avessi fatto prima…”
A volte rimaniamo a guardare la nostra vita che ci scorre addosso senza riuscire a reagire, vorremmo cambiare, modificare, migliorare qualcosa ma non troviamo la forza, il momento adatto, la giusta motivazione per farlo.
E il tempo passa e intanto vediamo altre persone intorno a noi che invece riescono a realizzare i loro progetti, a dare un seguito alle loro idee, a prendere decisioni importanti, a crescere professionalmente e ci diciamo che piacerebbe tanto anche a noi avere quella capacità di mordere la vita, ma non siamo abbastanza forti, o costanti o determinati.
Ho una bella notizia: lo sapevate che le persone che si considerano più fragili in realtà, nei momenti salienti della vita, sono quelle che dimostrano più forza e determinazione?
È proprio così: la fragilità, intesa come incapacità di resistere ai contraccolpi della vita, di operare grossi cambiamenti, di prendere decisioni estreme, è soltanto un’idea (sbagliata!) che si ha di se stessi, un’idea che magari fa anche un po’ comodo (così si ha la scusa per non provarci neanche).
Ma come si fa a cambiare questa percezione di se stessi e imparare ad agire oltre che osservare e aspettare?
Recupera un po’ di autonomia. L’autonomia genera autostima.
Spesso siamo travolti dagli eventi della vita, studiamo, lavoriamo, ci dedichiamo completamente alla famiglia o completamente al lavoro, ma corriamo il rischio di metterci in secondo piano.
Riscopri i tuoi interessi, ciò che ti piace fare, vecchie passioni abbandonate oppure ambiti nuovi che ti piacerebbe approfondire.
È importante avere uno spazio tutto per sé, aiuta a rimanere in contatto con le proprie emozioni e a non perdersi di vista.
Fai qualcosa che non hai mai fatto da solo senza chiedere l’appoggio di un’altra persona.
Esci dalla tua comfort zone!
Come possiamo pretendere di ottenere un cambiamento se continuiamo sempre a fare le stesse cose e soprattutto a farle nello stesso modo?
Sembra un paradosso, infatti la parola comfort ci rimanda a sensazioni di tranquillità, rilassamento, comodità, perché mai dovremmo rinunciarvi?
Perché dovremmo uscire da una situazione in cui tutto è, più o meno, sotto controllo, in cui riusciamo senza difficoltà a gestire il quotidiano, una situazione che abbiamo conquistato con fatica nel tempo e che finalmente ci permette di vivere tranquilli e senza ansie particolari?
Intendiamoci: non è affatto negativo avere la propria zona di comfort, l’importante è che non diventi l’unico spazio in cui siamo in grado di muoverci!
Lo scopo non è quello di iniziare a fare cose “fuori dal normale” o addirittura eccessive solo per dimostrare a noi stessi che ne siamo capaci.
Lo scopo è di espandere la nostra zona di comfort integrandola, in modo graduale, con azioni che non appartengono ai nostri schemi mentali e reiterarle fino a farle divenire dei nuovi apprendimenti.
COME FARE?
Puoi iniziare con un semplice esercizio:
prendi un foglio, dividilo a metà tracciando una riga, da una parte scrivete un’azione o un comportamento che svolgi abitualmente sempre nello stesso modo; di fianco scrivi una modalità alternativa per svolgere quella stessa azione.
Ad esempio: se utilizzi sempre la stessa strada per raggiungere i tuoi luoghi abituali, prova strade alternative;
prova a cambiare bar in cui bere il caffè alla mattina;
rivolgi la parola a persone che incontri magari tutti i giorni ma con cui non hai mai parlato;
indossa un colore che per te è inusuale, ecc.
Sono piccole cose ma avranno una grande importanza per il tuo rinnovamento interiore!
Prenditi i tuoi spazi decisionali: cerca di prendere decisioni in autonomia senza “chiedere il permesso”
Sicuramente ci sono decisioni che dovrai condividere con qualcuno ma prima pensa dentro di te cosa vorresti davvero in modo da non essere influenzato dal pensiero altrui.
Recupera i tuoi valori, ripensa a ciò che davvero è importante per te e impara ad agire di conseguenza.